top of page

BIOGRAPHY

ELISA LOSCO

Inizio a fotografare sin da piccola, prima con le famose, al tempo, Kodak usa e getta, poi con le compattine digitali fino ad arrivare al punto che la curiosità e la passione portassero ad acquistare la prima Reflex.

Comincio a studiare i grandi fotografi della storia, amando sempre più incondizionatamente la Fotografia in tutte le sue forme. Senza distinzioni: da Cartier-Bresson a Capa. Da Vivian Mayer a Mapplethorpe arrivando ai ritratti di Annie Leibovitz fino a LaChapelle. Passando da Horst, Henle, Fontana, arrivando ad Erwin e Brassai. Ammirando i lavori di fotografi contemporanei magari poco conosciuti ma per me grandissima fonte d'ispirazione. 

Diversi stili, diverse epoche, diversi i soggetti. un unico linguaggio però: la fotografia.

Scopro mille e più modi di fare fotografia. Sento la necessità di studiare a quel punto la tecnologia e la tecnica, fino ad acquisire una certa consapevolezza dei mezzi e delle possibilità che essa da. 

La svolta arriva nel 2012 quando, sotto la guida di Elena Gatti, anche lei fotografa (molto esperta), ci avventuriamo all'ex ospedale psichiatrico di Mombello, meta ambita di molti aspiranti fotografi. Questa esperienza porta alla prima vera esposizione (Inquietudine e pazzia) e ai primissimi riconoscimenti.

Da li curiosità patologica, passione e costanza portano a desiderare di poter far della fotografia una professione.

Arrivano quindi le commissioni: eventi, cerimonie, collaborazioni con importanti aziende nel campo della moda, del food e della cosmetica.

 

Con gli studi artistici alle spalle, voglio fare della fotografia qualcosa di mio. far emergere in qualunque tipo di servizio fotografico ciò che da sempre mi ha ispirato e appassionato:  la street photography e il reportage. elementi che cerco sempre di inserire in ogni immagine.

 

'fotografare è vivere la vita intensamente, ogni centoventicinquesimo di secondo'

 

 

bottom of page